Proposta di tema per la tesi, con successivo esercizio di progettazione, per la conclusione di corso del Curso de Arquitetura e Urbanismo dell Universidade Federal do Paraná, a Curitiba, Paraná, Brasile.
La tesi sarà sviluppata per la studentessa Maria Augusta Kroetz con il supporto della Professoressa Elizabeth Amorim de Castro. I lavori della tesi teorica si svolgeranno da Agosto a Dicembre di 2019, mentre l’esercizio di progettazione si svolgerà tra Gennaio e Luglio di 2020.
Ristrutturazione Urbana della Gleba Juvevê
Introduzione
La Gleba Juvevê è un’area tra i quartieri Cabral e Juvevê della città di Curitiba, di circa 191.480m². Questo gruppo di lotti è storicamente stata un’area di conflitti di proprietà che ha coinvolto il potere pubblico e privato; oggi in quest’area coesistono attività di potere pubblico, abitazioni private, occupazioni irregolari e aree vuote. La proposta tematica prevede una ristrutturazione urbana delle aree di vuoto urbano della Gleba Juvevê utilizzando la metodologia di Pianificazione strategica di GeoDesign concepita da Carl Steinitz, con la partecipazione attiva degli attori del processo per una ristrutturazione urbana teorica.
Argomentazione di progetto
Il controllo del consumo di suolo molte volte viene collegato con il concetto di pianificazione urbana sostenibile. Purtroppo questo termine è, talora, frainteso, dal momento che il concetto di sostenibilità è molte volte confuso con i concetti di ecologia o responsabilità ambientale. Invece, la sostenibilità è la caratteristica di un processo che può essere mantenuto a un certo livello indefinitamente, tenendo in considerazione ambiti ambientali, economici e sociali. Recenti cambiamenti di paradigma, come il controllo del consumo di suolo, stanno sviluppando nuovi modi di pensare la prassi dell’urbanistica, cercando questa sostenibilità del processo urbano. In primis, la riduzione del consumo di suolo ha come effetto diretto e importante nelle dinamiche urbane, l’aumento della difficoltà di costruzione di edifici nuovi; ciò implica che sarebbe opportuno prevedere l’usufrutto delle parcelle già costruite del territorio urbano, incentivando l’utilizzo della infrastruttura già esistente. Riutilizzare e riqualificare lo spazio urbano già costruito non è solo un passo verso la sostenibilità urbana, ma è anche un modo di arricchire il tessuto della città esistente, ottimizzando la sua spazialità urbana, rendendola più dinâmica ed eterogenea, come specifica Jan Gehl nel suo libro “Città per Persone”.
In aggiunta a questo, le legislazioni recenti che prevedono un alto controllo del consumo di suolo, già in vigore in molti paesi dell’Unione Europea, hanno valenza nei tre ambiti di sostenibilità sopra citati. Possono essere intese come un processo di salvaguardia dell’ambiente, impedendo una impermeabilizzazione esacerbata, aiutando a mitigare effetti climatici nocivi, conservando un paesaggio naturale. Nell’ambito economico riesce a ottimizzare gli strumenti di negoziazione con enti privati, come la perequazione, rendendo possibile realizzare opere urbane più velocemente. Nell’ambito sociale riesce a ridurre gli effetti della speculazione immobiliare e da’ una spinta nei processi di riqualificazione urbana degli spazi pubblici, come analizza Jane Jacobs nel suo libro “Vita e Morte delle Grandi Città”. In termini di qualità spaziale, questo tipo di pianificazione urbanistica, dal momento che prende in considerazione la riqualificazione del tessuto esistente, fornisce la possibilità di un’analisi più adeguata della vocazione di ciascun edificio in una città e mina l’eterogeneità e la multiformità dello spazio urbano che lo rendono dinamico e vitale, e inoltre fornisce un’ottimizzazione degli elementi di percezione dello spazio urbano (Lynch, 2011)
La Gleba Juvevê
Conflitti di proprietà storiche
La Gleba Juvevê è un’area nel centro della città di Curitiba di circa 191.480m² situata tra i quartieri di Cabral e Juvevê. Questo insieme di terreni urbani costituisce storicamente un’area di conflitti di proprietà che coinvolge il potere pubblico e privato. Attualmente coesistono attività di potere pubblico, alloggi privati e occupazioni irregolari.
Analisi dello stato attuale
Analisi dei collegamenti e delle situazioni presenti oggi a Gleba Juvevê.
Mappa lotti pubblici-privati
Mappa dei pieni e dei vuoti
Mappa delle densità – Confini dell’intervento
I confini dell’intervento sono stati calcolati dal grado di consolidamento urbano degli isolati appartenenti a Gleba Juvevê. La seguente mappa rappresenta i blocchi con densità abitativa inferiore a 350 ab / ha. Questo valore è stato calcolato sulla base degli studi di Jan Gehl dove è indicato che in densità inferiori a questa, la convivenza tra gli abitanti risulta molto difficoltosa. Pertanto, il confine dell’intervento è stabilito dalla delimitazione dei blocchi che hanno una densità inferiore a 350 ab / ha. Il calcolo è stato effettuato dal numero di unità abitative moltiplicato per 1,4 residenti, la media brasiliana secondo L’Istituto Brasiliano di Geografia.
Metodologia
Il GeoDesign è uno strumento di pianificazione urbana strategico e partecipativo concepito e sviluppato da Carl Steinitz nel suo libro “Frameworks for GeoDesing”. L’uso di questo strumento è giustificato perché è un metodo scientifico che consente di includere tutti gli aspetti della partecipazione combinando forme tradizionali e facendo uso di tecnologie di geo-informazione, nonché piattaforme digitali per una collaborazione attiva. Presuppone la scelta di un team multidisciplinare di tecnici, specialisti e membri della comunità. Attraverso questa metodologia è possibile affrontare le complessità dei sistemi urbani, ottenendo risultati coerenti e integrati con le realtà del progetto (oltre ad adattarsi alla scala e al contesto dello studio).
La struttura metodologica, elaborata da Carl Steinitz, si basa su 6 modelli che rispondono alle 6 domande, ripetute in tre iterazioni. La struttura non è rigidamente progettata, ma piuttosto adattata al contesto e alle problematiche coinvolte. L’intero corso di ricerca e la successiva progettazione possono essere descritti in 3 fasi:
Fase 1 – Categorizzazione e cartografia
Il primo passo è categorizzare e mappare l’area. La metodologia si basa sulla suddivisione del campo da esaminare su otto diverse categorie: Infrastruttura Blue – sistemi collegati al ciclo acqua, come igiene urbana ; Infrastruttura verde – parchi e aree naturali protette; Patrimonio storico e culturale – elementi relativi alla conservazione del patrimonio materiale e immateriale; Trasporti – tutti i sistemi di trasporto pubblici e privati praticabili; Abitazione – diverse tipologie e complessi abitativi; Attività commerciali e industriali – dal commercio vicinale alle grandi aree industriali; Turismo – attrazioni turistiche e politiche; Servizi pubblici – sistema scolastico e servizi per i cittadini. Per ognuna di queste categorie vengono prodotte, quindi, 3 mappe:
1- Mappe di rappresentazione
Queste sono mappe che rappresentano i collegamenti che l’area ha con i suoi dintorni, senza entrare in un’analisi critica della situazione.
2- Mappe di Elaborazione
Le mappe di processo sono mappe che mostrano i processi in una determinata area, estrapolando i confini fisici della geografia.
3- Mappe di valutazione
Le mappe di valutazione sono mappe critiche che intersecano le informazioni raccolte in precedenza. Sono mappe che rappresentano le possibilità e le migliori posizioni di ciascuna delle otto categorie. Sono realizzate tenendo conto delle vocazioni territoriali estrinsecate durante l’analisi e sono rappresentate da colori che si ispirano alla semaforica stradale: il giallo rappresenta aree da attenzionare durante la progettazione o aree che presentano vincoli o particolari difficoltà di dislivello, il colore rosso indica che l’area funziona bene e non necessita di modifiche ulteriori, il colore verde, nelle sue varie sfumature, rappresenta la fattibilità di una modifica .
Fase 2 – Partecipazione ed elaborazione di proposte
La seconda fase della ricerca viene svolta attraverso un laboratorio collaborativo con gli attori coinvolti nel progetto territoriale. Pertanto, in questo caso, almeno un’entità del potere pubblico, uno della costruzione civile, un residente e un membro del corpo accademico. Il workshop è solitamente svolto in otto ore e può essere suddiviso in diverse sezioni. Durante il workshop i partecipanti hanno la possibilità di valutare e proporre idee di politiche e progetti con il supporto della piattaforma GeoDesignHub ( ideata dal Dr. Hrishikesh Ballal); la piattaforma viene utilizzata allo scopo di creare rapidamente progetti concettuali per risolvere problemi complessi di Geodesign. È progettata per favorire la collaborazione tra i team di progetto, in particolare nelle prime fasi del design. Ha un semplice interfaccia che utilizza sistemi basati su tecnologie di comunicazione e consente, per chi lo usa, di collaborare in prima persona e / o attraverso la piattaforma in tempo reale, producendo e valutando i progetti. Questa piattaforma open source viene utilizzata durante il workshop con l’autorizzazione del suo sviluppatore.
La proposta di progetto e i risultati ottenuti durante il workshop saranno quindi analizzati criticamente per una fase successiva del progetto.
Bibliografia
- Ghel, Jan. Cidades para Pessoas. Perspectiva, São Paulo, 2014.
- Lynch, Kevin. A Imagem da Cidade. WMF Martins Fontes, São Paulo, 2011.
- Jacosb, Jane. Morte e Vida das Grandes Cidades. WMF Martins Fontes, São Paulo, 2011.
- Steinitz, Carl Um Framework para o Geodesing. Ersi Press, São Pualo, 2016
- Ballal,Hrishikes. Geodesign Dynamics for Sustainable Urban Watershed Development, Sustainable Cities and Society Ed.25, 2016.
- Patata, Susanna. Discertação de mestrado – Pianificazione e Geodesign. Il caso dell’Occupazione Dandara a Belo Horizonte, Brasile. Universidade de Bologna, 2019.
- Directiva Europea de Impermeabilização de solo, 2012.